A tu per tu con Daniela Bulaich. Il volley, l’Hermaea e l’amore per il mare.

Photo Credits: Luigi Canu

La parentesi italiana di Daniela Simian Bulaich è un crocevia tra le due isole maggiori, la Sicilia e la Sardegna, in un susseguirsi di stagioni. Arrivata a Catania lo scorso anno, Daniela si è subito fatta notare per il suo temperamento e per la classe del suo gioco, con cui quest’anno ha deciso di rendere grande l’Hermaea Olbia, squadra che attualmente si gioca la pool promozione della serie A2 di volley femminile:

“Stiamo giocando la pool promozione e l’obiettivo finale è quello di concludere la stagione nel migliore dei modi. Siamo rimaste tutte molto soddisfatte dall’aver centrato i playoff e ora vorremo poter chiudere l’anno con qualche successo in più che si aggiungerebbe ad un anno già molto bello di per sé”

Primo anno in Sardegna. Di cosa si è innamorata?

“Del mare. Olbia è un posto meraviglioso in cui vivere, soprattutto perché in 10 minuti ti trovi improvvisamente in spiaggia o a fare una camminata con il mare davanti. È molto bello pensare di poter trascorrere qualche giornata libera dagli allenamenti, circondandosi solo di questa bellezza”

Lo scorso anno è stata a Catania. Facciamo il classico gioco della torre. Il mare migliore: sardo o siciliano?

“(ride n.d.r.) Tutti e due sono molto belli!”

Meglio la cucina sarda o quella siciliana?

“Ahi! Dico la siciliana, ma ho avuto modo di assaggiare tante buonissime pietanze sarde durante il terzo tempo a Olbia e mi sono piaciute tanto”

Meglio l’Hermaea o Catania?

“Hermaea! È una squadra in cui mi trovo benissimo. È un gruppo che è cresciuto molto durante la stagione e con il quale abbiamo fatto un bellissimo lavoro in palestra. È una squadra certamente affiatata, con la quale trascorriamo spesso del tempo anche fuori dal campo”

Dell’Argentina cosa le manca di più?

“La famiglia. Ho pochissimo tempo per vedere tutti e non appena finirà il campionato, avrò solo due settimane di pausa perché poi andrò in ritiro con la nazionale”

Qual è il segreto per tenere questo ritmo?

“Credere che sia questa la scelta migliore. Sognavo fin da quando ero bambina di poter fare questa vita e questa carriera. Esserci riuscita è un vero traguardo e mollare sarebbe una follia! Quindi certo, mi dispiace stare poco a casa, ma la mia famiglia su questo è molto comprensiva”

È troppo presto per parlare della prossima stagione. Mi dica almeno dove vorrebbe essere.

“Vorrei restare in Italia. È una fortuna poter giocare il vostro campionato e qui mi trovo molto bene, nonostante la distanza dall’Argentina. Quindi spero vivamente possa arrivarmi una proposta da qui”

Chiudiamo con una curiosità: lei è una professoressa di educazione fisica.

“Si! Ho conseguito la laurea quinquennale lo scorso anno. Mi piacerebbe molto poter insegnare a scuola. Ho avuto la possibilità di fare delle prove con i bambini che qui in Italia corrispondono all’età pre-scolare e mi è piaciuto moltissimo poterli seguire. Ecco, se mi chiedesse dove mi piacerebbe insegnare, le dico che vorrei essere un’insegnante di educazione fisica per la fascia tra i 2 e i 5 anni. Lavorare con loro mi diverte molto”

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