Che giri fanno due vite per Andrea Satta. Il presente e il futuro all’insegna del calcio e dello sport

Sono rimasto colpito dalla maturità di Andrea Satta. Perché essere capace, a 27 anni, di scrivere in parallelo due vite come la sua, non è semplice. Ma Andrea è forte proprio per questo, perché è in grado di restare in piedi sull’onda e surfare senza paura, tra un presente calcistico fatto di Budoni, la squadra che domina il campionato di Eccellenza, e l’aspirazione di crearsi un futuro nello sport in un ruolo diverso.

Posso chiederle che sensazione prova a giocare ogni domenica, pensando di doversi destreggiare in un’eterna lotta alla leadership con il Latte Dolce? 

È stressante quanto stimolante, e vuoi o non vuoi le cose sono strettamente collegate l’una con l’altra tramite una cosa, ossia il risultato. Non puoi mai sbagliare mai, devi sempre vincere, non puoi concederti nessun passo falso, niente di niente e si sa, nel calcio esistono gli episodi negativi che possono condizionare una gara ed a questo punto condizionano un campionato intero. È bellissimo da amante di questo sport dover vincere perché in fondo nessuno gioca per partecipare. Si gioca per vincere, quindi quella linea sottile tra stress e stimolo è fondamentalmente totale goduria.

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Cavalcare un sogno. Il Motocross secondo Alessandro Muscas

Immaginate un ragazzo di 27 anni, ed un colpo di fulmine improvviso. Sì, perché l’amore non passa solo dal sentimento tra esseri umani. Ma anche dallo sport, nel suo caso il motocross. Quando lo sento al telefono, Alessandro Muscas, ammette che dal settembre 2021, circa un anno e mezzo fa, la sua vita è letteralmente cambiata. La moto, una passione che entra nel tuo DNA, ed è capace di spingerti in un mondo che da Selargius, si allarga sempre di più:

“Sono andato a vedere una gara di motocross di Mattia, un mio carissimo amico e da lì mi è scattata, come si suol dire la scimmia! Nel raggio di una settimana ho comprato la moto e negli altri due mesi tutto ciò che mi occorreva per iniziare quest’avventura, che per me doveva essere solo un hobby. Nei mesi successivi ho iniziato la mia preparazione seguito da Mattia Argiolas e suo cugino Andrea, entrambi due fratelli per me, e soprattutto del padre di Mattia, che è Maurizio Argiolas, uno dei più forti piloti se non il più forte pilota sardo degli ultimi 30 anni e senza dimenticare il supporto costante di Matteo Demurtas, Presidente del Motoclub Shardana, in cui milito attualmente. 

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Victor Zivojinovic. A Sarroch c’è un sogno chiamato Coppa Italia

Occupare la regia di un film del volley come quello di Sarroch è una responsabilità che Victor Zivojinovic si è preso con la grinta e la voglia di arrivare in alto che lo contraddistingue. E con altrettanto entusiasmo, il giovane palleggiatore veneto, con un passato in serie A, che vorrebbe far tornare nel suo presente, risponde presente alla chiamata della Final Four di Coppa Italia. Una qualificazione ottenuta sabato, con un 3-0 secco ottenuto su una corazzata come Letojanni:

“Sono molto felice per questa qualificazione. Siamo stati super bravi noi a mettere il Letojanni sotto pressione. Hanno cercato subito di reagire, magari con un attacco e una battuta più aggressiva, e sotto pressione, spesso, quelle cose non ti riescono al meglio. Dal canto nostro, noi siamo stati altrettanto bravi in fase break e sul muro-difesa e abbiamo lottato per prenderci anche il terzo set. Siamo molto soddisfatti”

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Tutti alla Solo Women Run del 5 marzo: l’appello di Tamara Loi e della Sarrabus Runners

Una cosa è certa. Il 5 marzo 2023 verrà disputata a Cagliari la Solo Women Run, una corsa tutta al femminile, suddivisa in due percorsi: una camminata ludico motoria di 5 km e una vera e propria gara di 9 km. Presenti, anzi, presentissime, il direttivo rosa dell’ASD Sarrabus Runners, che sogna una partecipazione, come ci sottolinea il suo presidente, Tamara Loi, di una sorta di dreamteam sarrabese:

“Ci piacerebbe portare il più gran numero di donne sarrabesi a correre in entrambi i percorsi. Abbiamo preparato delle schede di allenamento settimanali alla portata di tutte. Faremo degli incontri d’allenamento uno o due volte al mese. Ognuna dovrà prepararsi da sola e negli incontri vedremo i miglioramenti e proveremo a correre tutte insieme”

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Marco Pistidda. Inseguire i propri sogni con la Bonga Surf School.

(foto di Luca Piga)

Durante la notte antecedente all’intervista, mi sono addormentato con l’azzurro, il turchese delle onde in cui l’ho ritrovato, mentre sfogliavo l’album dei ricordi della sua vita. Ho chiuso gli occhi pensando a quanto Marco Pistidda sia stato fortunato, ma soprattutto coraggioso. Nel cercare di essere ciò che voleva essere. Nel rischiare di abbandonare una vita ordinaria, per inseguire la straordinarietà del suo presente. Nel sognare di arrivare a cavalcare le onde che sin dall’adolescenza sognava di affrontare:

“Avevo dodici anni quando in televisione trasmettevano Beverly Hills 90210, e nel cui telefilm, ho visto Luke Perry cavalcare le onde californiane. È stato in quel momento che ho sognato di imparare anche io a surfare. Soprattutto, ho lavorato per fare sì che il mio lavoro coincidesse esattamente con tutto ciò che vedevo in quelle bellissime immagini”

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Simone Casula. La Sardegna, l’amore per la danza e un percorso stupendo a Ballando con le Stelle

Questa è un’intervista che nasce durante il suo punto di popolarità più alta, che è quello nel quale più di 4 milioni di telespettatori lo hanno visto danzare sul primo canale nazionale all’interno della trasmissione di punta del sabato sera di Raiuno. Alle spalle, però, Simone Casula, prima di essere uno dei sei maestri di ballo finalisti dello show Ballando con le Stelle, condotto da Milly Carlucci e giunto alla sua diciassettesima edizione, è un eccezionale professionista con ventisette anni di carriera alle spalle:

“Ho iniziato a muovere i primi passi sin da piccolo. A quattro anni i miei genitori, mi hanno portato a scuola di danza. All’epoca la scuola distava pochi chilometri da casa, esattamente a Sanluri. La mia passione era già al massimo, già sapevo dove volevo arrivare”

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Daniel Anedda. Il valore del dodicesimo uomo.

Nel gioco del calcio e non solo, il dodicesimo uomo può avere vari ruoli. Non importa se ad ogni allenamento, ad ogni incontro, ad ogni primo tempo, potrà e dovrà essere a disposizione. Ho scelto di intervistare Daniel Anedda, centrocampista del Sant’Elena Q.C.U., perché le storie migliori non arrivano solo da chi in campo presenzia ogni domenica, ma anche da chi il campo lo vive (purtroppo) da fuori, ma lo vive. E non è un obbligo, ma è una scelta. Per chi non conoscesse la sua storia, che non è la sola, Daniel arriva al Sant’Elena dalla Promozione con l’entusiasmo di chi pensa di giocarsi un anno importante. Ma il crociato si rompe, Anedda finisce la stagione poco dopo averla cominciata e il suo destino è quello di attendere il prossimo anno per poter ricominciare:

“Non è mai facile guardare i tuoi compagni di squadra fuori dal rettangolo di gioco senza poter contribuire fisicamente, partita dopo partita. Nonostante l’infortunio, che mi terrà fuori ancora per molto tempo, cerco, salvo problemi con il lavoro di essere sempre presente agli allenamenti, alle partite e alle trasferte”

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Ricominciare sognando a Sarroch. Alberto Di Silvestre si racconta.

C’è un punto di questa chiacchierata con Alberto Di Silvestre, in cui mi rendo conto che colui che mi trovo davanti ha appena ventidue anni. È una considerazione che affascina, forse impaurisce. Ma certamente crea tra me e lui un’empatia con la quale ponderiamo assieme i contenuti e le parole di un’intervista che si rivela dal primo minuto molto intima e sincera. Di Alberto mi sono occupato già una volta, in un passato non troppo lontano. Quando Di Silvestre vinceva sulla sabbia, ed era capace di non incantare solo me, con quegli occhi severi e quello sguardo infatuato del beach volley. Incantava il mondo del beach con il suo gioco, i suoi 18 anni, le sue ambizioni:

“Una pagina durata sei anni, che poi si è interrotta e mi ha dato modo di fare tesoro delle delusioni, delle aspettative e dei sogni che avevo per provare a ricominciare. La pallavolo è arrivata dopo, forse all’inizio è stata un ripiego, poi pian piano è diventata il mio presente, il mio rifugio”

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Luca Scognamillo. Metodo e filosofia al servizio del Sassari Calcio Latte Dolce

foto di Alessandro Sanna

Luca Scognamillo rappresenta la scuola del metodo applicata alla filosofia del calcio. Serio, caparbio, sicuro di dove poter arrivare e di quali strumenti utilizzare per poterci arrivare, Luca è una delle pedine più importanti del Sassari Calcio Latte Dolce che vince, ambisce e cresce settimana dopo settimana nel campionato di Eccellenza regionale:

“Siamo in vetta alla classifica, è vero, ma rimanere in alto nelle prossime settimane sarà tutt’altro che facile. Abbiamo avversarie come Budoni, l’Ossese e il Taloro Gavoi che hanno allestito delle squadre di tutto rispetto e stanno esprimendo un calcio di altissimo livello. Da tutto questo bisogna difendersi ed evitare l’assalto che comincerà già col girone di ritorno”

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Andrea Porcheddu. Il calcio fatto da testa, cuore e piedi.

A 23 anni Andrea Porcheddu ha conquistato il campo e gli addetti ai lavori con un mix di testa, cuore e soprattutto di piedi che macinano gol e parecchi sogni. Protagonista indiscusso di questa stagione nel Carbonia Calcio, Andrea traccia una linea di demarcazione tra ciò che la compagine mineraria ha conquistato e ciò che deve ancora ottenere in questo difficile campionato di Eccellenza:

“Penso che il Carbonia possa guardare questo inizio di stagione in maniera assolutamente positiva. Abbiamo conquistato la finale di coppa Italia a cui, sia noi che la società, teniamo molto. Inoltre siamo a tre punti dai playoff, quindi abbastanza soddisfatti di quanto fatto finora”

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