Alessandro Serra. Con la Ferrini nel cuore, il mio presente all’Asseminese.

Ciò che ho più invidiato del suo modo di raccontarsi è l’energia da 19enne che sprigiona. Alessandro Serra, uno dei portieri più giovani della Promozione regionale è un fiume in piena quando parla di sé. Giocatore dell’Asseminese, studente di Digital Marketing, lavoratore a tempo pieno per una celebre azienda italiana del caffè, e molto altro, Alessandro sarà uno spettatore d’eccezione il prossimo sabato nella difficile gara tra Asseminese e la prima della classe Villasimius:

“Per il fatto di essere squalificato, sono ancora rammaricato dal dover essere solo tifoso di una partita così importante. La sfida sarà accesissima, in quanto siamo alle battute finali e alla disperata ricerca, entrambe, di punti preziosi. Loro per salire, noi per sperare nei playout. Sabato ci giocheremo tutto, anche se a noi mancherà ancora l’ultima sul campo di Gonnosfanadiga”

È arrivato con altri rinforzi dalla forte Ferrini. Con quali aspettative?

“Volevo mettermi in gioco e aumentare il minutaggio. Alla Ferrini ho lasciato Marco Manis che è un giocatore con cui è bello anche solo allenarsi e una squadra che mi manca molto. Calcisticamente, ho trascorso quattro anni e mezzo meravigliosi alla Ferrini, ma era anche arrivato il momento di mettersi alla prova, e la società mi ha concesso il prestito e la possibilità di fare esperienza”

Cosa ha trovato all’Asseminese?

“Una squadra molto giovane da una parte, con la quale mi sono trovato in sintonia da subito, e una triade di nomi come Claudio Pani, Stanislao Lepore e Angelo Marci, che ha messo in campo tutta la propria esperienza per fare sì che questa squadra potesse continuare a lottare per la salvezza. Posso dire che è stata una parte della stagione che mi ha dato tanto umanamente e professionalmente”

Stagione avvincente nel girone A. Da chi è rimasto sorpreso?

“Dal Castiadas in positivo. Intanto perché ci sono degli amici tra cui Ruggeri e Dessì, con cui abbiamo giocato assieme nel periodo della Ferrini. Mi ha inoltre colpito il loro essere squadra, e il loro dare tutto per poter arrivare ad essere in piena lotta per la promozione. E poi c’è Carlos Mboup, che oltre ad essere è un amico, è il più forte attaccante della Promozione”

Curiosità. È vero che oltre al calcio, è anche un pugile?

“(ride n.d.r.) Sì, mi alleno 3-4 volte alla settimana. È una disciplina che mi piace molto e che mi aiuta a portare nel calcio maggiore rapidità nei movimenti, oltre all’agilità e alla resistenza fisica. Lo faccio quindi come lavoro complementare”

È capace di scegliere tra questi due amori?

“Le direi senza dubbio il calcio”

Dove vorrebbe arrivare da qui ai prossimi due o tre anni?

“So certamente che mi attende un ritorno alla Ferrini, con la quale capiremo quale sarà il cammino migliore da seguire. A me piacerebbe continuare a giocare, non guardo la serie, ma l’esperienza che potrò maturare, misurandomi con il campo ogni domenica”

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