Che giri fanno due vite per Andrea Satta. Il presente e il futuro all’insegna del calcio e dello sport

Sono rimasto colpito dalla maturità di Andrea Satta. Perché essere capace, a 27 anni, di scrivere in parallelo due vite come la sua, non è semplice. Ma Andrea è forte proprio per questo, perché è in grado di restare in piedi sull’onda e surfare senza paura, tra un presente calcistico fatto di Budoni, la squadra che domina il campionato di Eccellenza, e l’aspirazione di crearsi un futuro nello sport in un ruolo diverso.

Posso chiederle che sensazione prova a giocare ogni domenica, pensando di doversi destreggiare in un’eterna lotta alla leadership con il Latte Dolce? 

È stressante quanto stimolante, e vuoi o non vuoi le cose sono strettamente collegate l’una con l’altra tramite una cosa, ossia il risultato. Non puoi mai sbagliare mai, devi sempre vincere, non puoi concederti nessun passo falso, niente di niente e si sa, nel calcio esistono gli episodi negativi che possono condizionare una gara ed a questo punto condizionano un campionato intero. È bellissimo da amante di questo sport dover vincere perché in fondo nessuno gioca per partecipare. Si gioca per vincere, quindi quella linea sottile tra stress e stimolo è fondamentalmente totale goduria.

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