Mi ero fatto intimamente una promessa quando ho cominciato a scrivere di Sportisola, ossia non occuparmi di allenatori. Ma di fronte a un’urgenza, ho deciso di rompere un patto con i lettori (lo farò ancora, con un suo collega che si chiama Nicola, molto presto). Ho un grande rimpianto: non ho mai scritto di Giacomo Demartis giocatore. Sono arrivato nella Sardegna del calcio nel 2023, proprio quando Giacomo annunciava il ritiro a 39 anni, perdendo per strada la fortuna di scrivere di un personaggio che definirei meraviglioso sotto molti aspetti. Demartis è un superlativo che cammina: amatissimo, rispettatissimo, stimatissimo.
Leggi tutto “MA COME NON TI ACCORGI, DI QUANTO L’OSSESE DI DEMARTIS SIA MERAVIGLIOSA. “Salvatore Boccia. Il calcio metodico come ragione di vita
Ho cercato di essere per lui il battesimo di fuoco perché nella sua affermazione io sono il primo a credere. Ho cercato di essere per lui il sacco su cui sfogare le tensioni, gli anni in cui non tutto arriva subito, e quindi il carico mentale e fisico a cui si sottopone la tua testa e il tuo cuore sono il doppio rispetto allo standard. Ho perso, per mia grande gioia perché Salvatore Boccia mi ha messo k.o. con la sua determinazione, con il clamore di una vita fatta di routine e di costanza, di quei sogni che a dieci anni prendono forma dalla Frassinetti di Oristano e si evolvono, cambiano, crescono con lui. Sono i sogni di chi può essere tutto, chiunque, calciatore o medico, astronauta o suonatore di asterischi.
Riuscire a fare sogni tridimensionali, senza chiedere mai niente al mondo, solo te.
Parafrasando la vita di Boccia e un po’ il miglior Samuele Bersani di Replay, i sogni di Salvatore sono così ben disegnati che hanno tre dimensioni e nella profondità dell’esistenza ciò che cerca, il te di Bersani è il calcio, a cui questo incredibile ragazzo di ventidue anni ha dedicato dodici lunghissimi anni ininterrotti della vita. Non voglio avere rimpianti – mi dice con straordinaria lucidità – non posso permettermelo.
Leggi tutto “Salvatore Boccia. Il calcio metodico come ragione di vita”MATTIA UNDERDOG DE VIVO. UNA QUESTIONE CHIAMATA SALVEZZA.
Guardo l’orologio. La mezzanotte è passata da un po’. Forse dobbiamo chiudere, ma noi volevamo fà gli americani, ma siamo nati in Italy, e quindi io e Mattia De Vivo ci salutiamo perché lui non è più in New Jearsey e io sono a poche decine di chilometri da lui. Capisco che c’è un mondo dentro Mattia, ed è un campo minato. Un ventitreenne che affronta il calcio con la mentalità dell’underdog, anche se in fondo poi domenica lo vedi in campo e ti sembra tuo fratello più piccolo. Uno che mischia le carte, sovverte i pronostici. Un ragazzo di Foggia che sbanca in primavera, poi va in America a giocare, arriva la pandemia, sembra (ripeto, sembra) che in Italia debba ripartire da zero e allora gioca il calcio più duro, quello meno americano, fatto di Campobasso o Melfi. Patrie del pallone in cui, diciamocela tutta, o sei De Vivo o non reggi. O giochi con il coltello tra i denti la domenica o il tifoso fa fatica a salutarti in mezzo alla strada, per essere diplomatici. Poi arriviamo noi, minerari che ci innamoriamo sempre di chi decide di mettersi “a disposizione”, espressione che Mattia mi ripete da un po’ di settimane che ci conosciamo.
Leggi tutto “MATTIA UNDERDOG DE VIVO. UNA QUESTIONE CHIAMATA SALVEZZA.”We are ready Mr.Giuseppe Ciocci. Da Pontedera per tornare a volare.
A parlare di Giuseppe e a pensare al miglior Ciocci questa domenica si è cominciato molto prima della partita. Siamo stati tutti compratori del biglietto al teatro del calcio di Pontedera perché volevamo attaccarci alla sedia e vedere il nostro rappresentante isolano sin dal riscaldamento. E Ciocci non ha tradito le attese. Quando entra in campo, con i suoi abiti da attore protagonista, da Jacob Elordi sardo, non traspare niente dal suo sguardo magnetico. Da quel che so l’emozione c’è, e fa capo alla parola gioco.
Leggi tutto “We are ready Mr.Giuseppe Ciocci. Da Pontedera per tornare a volare.”Al Tempio Felipe Roccuzzo sogna una grande stagione
Lavorare è il modo che Felipe Roccuzzo ha per farsi amare. E di amore, sui campi di calcio in cui milita sin da quando, piccolo in quell’età in cui a La Plata si pensa solo a portarsi il pallone tra le mani e giocare dalla mattina alla notte, ne ha raccolto tantissimo. L’arrivo in Sardegna è targato Nuorese, una squadra che lo rimpiange e una piazza che ha conosciuto con Felipe un grandissimo professionista. Due anni fa la decisione di lasciare Nuoro e insieme a Giuseppe Cantara approda nel progetto Tempio. E da quel momento comincia a scrivere una nuova pagina bellissima per la società sassarese:
Leggi tutto “Al Tempio Felipe Roccuzzo sogna una grande stagione”LORENZO ISAIA E UNA DETERMINATISSIMA RISALITA DELL’IGLESIAS CALCIO
Ho imparato, qualche giorno dopo la fine dell’intervista, che in spogliatoio è per tutti Isss, con tre esse. Pensavo fosse El Profeta, ma quello è un po’ per tutti, perché è il suo nickname su Instagram. Non so però quanto Lorenzo Isaia sia alla portata di tutti. Intendo dire che il vero Isaia forse noi pennivendoli non lo conosceremo mai, poiché combattuto da una facciata, più che faccia un po’ spavalda e a tratti leggera e invece una dimensione più intima che devi attendere il momento giusto per vederla. Qualche mese fa, ad una partita dell’Iglesias mi è capitato di vederlo in solitaria, poco prima del fischio di inizio. Forse non pensava di essere notato, dato che in campo era un gran vociare e lui non partiva nemmeno dai titolari.
Leggi tutto “LORENZO ISAIA E UNA DETERMINATISSIMA RISALITA DELL’IGLESIAS CALCIO”EZEQUIEL CORDOBA – INDIPENDIENTE GOLEADOR DE MAIPU’ E ORA SEMPRE DI PIÙ DEL CARBONIA CALCIO
Quando i suoi occhi, seppur pieni di quel gol che sabato ha regalato al Carbonia Calcio la quarta vittoria su quattro partite, sono diventati leggermente malinconici, al pensiero della commozione provata da mamma e papà, seduti davanti a un pc a Maipù, in Argentina, ho deciso di portare Ezequiel Cordoba a fare un viaggio assieme a me. Un viaggio lungo, che parte dalla serie B sudamericana, dove la sua ex squadra, la Indipendiente Rivadavia, ora si gioca la Primera B Nacional. Un percorso di tanti anni, giocato al massimo, nel quale Cordoba, due anni fa, salta su un aereo in direzione Civitanova.
Leggi tutto “EZEQUIEL CORDOBA – INDIPENDIENTE GOLEADOR DE MAIPU’ E ORA SEMPRE DI PIÙ DEL CARBONIA CALCIO”MAURO ALCARAZ E SANTIAGO BRAILLY. LA FRATELLANZA IN NOME DEL CALCIO. DEL CARBONIA CALCIO
Due fratelli. Che si conoscono in giro per il mondo. E che quel mondo si chiami Germania, Grecia, Spagna, ossia tutti campionati in cui almeno uno dei due ha militato, poco importa. Si sono scelti. È nata un’amicizia che è anche un cerchio attorno a due connazionali. Un trentenne di Viedma e un ventitreenne di Buenos Aires. Mauro Alcaraz e Santiago Brailly. La classe di un portiere severo, e la grinta di un difensore agguerrito su ogni pallone. Sono i nuovi volti argentini, assieme a Ezequiel Cordoba, che illuminano il Carbonia Calcio e lo Stadio Zoboli, spingendo la squadra mineraria verso un traguardo che non si chiama solo salvezza:
“(Alcaraz): A me piace pensare che la squadra che si è creata possa arrivare più avanti della salvezza. Siamo un bellissimo gruppo e stiamo crescendo molto”.Leggi tutto “MAURO ALCARAZ E SANTIAGO BRAILLY. LA FRATELLANZA IN NOME DEL CALCIO. DEL CARBONIA CALCIO”
Arnaudo e Mereu: alla Tharros il calcio fa rima con la fratellanza.
Guardo una foto di entrambi e penso prima a Gabriele, che l’altro chiama già “Dardy”. Penso a quel che Mereu ha condiviso con me nella nostra prima intervista e al suo bisogno di sentirsi a casa, in famiglia, e al suo farsi volere naturalmente bene perché le mancanze hanno fatto parte della sua vita da sempre. Penso a Santiago Arnaudo, uno per cui lo scorso anno ho deciso di parlare anche di calciatori non isolani. Per la delicatezza con cui è stato in grado di parlarmi di calcio, dei suoi esordi in Argentina e dei suoi sogni da sardo d’adozione che da Villasimius si sono spostati oggi alla Tharros.
Leggi tutto “Arnaudo e Mereu: alla Tharros il calcio fa rima con la fratellanza.”Ci vediamo in prima categoria. Giovanni Zamburru e la Fanum Orosei.
La Fanum Orosei ha fatto un campionato incredibile, meritando la promozione in prima categoria e diventando un riferimento per il paese e per la provincia nel mondo del calcio. Ne parlo con il portiere Giovanni Zamburru, uno dei protagonisti di questa magica stagione, coronata da un traguardo bellissimo:
“Un’annata fantastica. Vincere un campionato non è mai semplice in qualsiasi categoria. Noi ci siamo riusciti giocando un buon calcio. Nessuno si aspettava un finale così. Tutti parlavano di altre squadre, più attrezzate, ma alla fine l’abbiamo spuntata noi, partendo in sordina. Dopotutto i numeri parlano chiaro, siamo la seconda miglior difesa, uno dei migliori attacchi e in casa abbiamo centrato una storica striscia di 13 vittorie in altrettante gare”
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